Bentornati amici del Labrasotto; come sempre viaggio con i miei due umani alla scoperta delle meraviglie del mondo. Oggi sono qui per raccontarvi un`altra delle mie avventure: l’esplorazione di Borgio Verezzi.
Come vi ho già detto in passato, le mie zampe non sono adatte alla scrittura; ancora una volta sarò costretto a sfruttare la motricità dannatamente fine della mia compagna umana.
Tocca accontentarsi, ognuno ha la sua croce, che volete che vi dica.
Ma torniamo a noi.
Qualche tempo fa mi è infatti capitato di annusare l`aria frizzantina di un paesino arroccato sulle alture Liguri; e penso di dovervene assolutamente parlare.
I miei umani lo hanno chiamato Borgio Verezzi: un borgo storico che si trova in Provincia di Savona, immerso nella riviera di Ponente.
A posteriori posso dirvi che è un posto adatto anche a noi pelosi; pieno di scoperte e ottimo punto di partenza per esplorare i sentieri nascosti tra le colline che lo circondano.
Che dire, siete pronti a partire?
Vi racconterò del fresco profumo di mare che il vento vi porterà al naso appena arrivati, e dei colori dei fiori che vi accompagneranno per le vie del borgo. Quando ci sono andato il tempo era caldo e mite, era inizio autunno ed il paese era tranquillo; c`erano pochi cani a passeggio e io ho potuto godere di ogni angolo in tranquillità, senza dover combattere per il territorio che avevo appena conquistato.
La partenza
Siamo partiti dall`entroterra Spotornese in prima mattinata.
Al nostro risveglio il sole brillava già caldo nel cielo e l`erba risuonava dei tardi profumi estivi; l`aria carica di aspettative ci diede giusta energia per partire.
Tempo di salire sulla solita scatola in metallo ed già eravamo arrivati.
L`umana non si è lamentata nemmeno una volta della lunghezza del tragitto. Posso quindi dirvi in tranquillità che arrivammo a Borgio Verezzi entro quelli che voi umani definireste “una trentina di minuti”.
Ascoltando i discorsi intorno a me ho capito che la strada era davvero panoramica, ma a giudicare dai lamenti, piena di tornanti. Siete avvisati.
Passerete Noli, Varigotti e Finale, e le loro scogliere a picco sul mare. Dopo essere saliti tre tra le colline, vi troverete in questo bellissimo altopiano su cui è arroccata la nostra meta.
Il parcheggio è ampio e comodo, non avrete problemi in bassa stagione. In estate ci hanno consigliato invece di salire con la navetta.
Borgio Verezzi.
Una volta scesi dalla macchina prendetevi qualche minuto per lasciarvi incantare dai colori del mare; noi cani purtroppo non li vediamo, ma li ho visti risplendere negli occhi dei miei accompagnatori, ed erano bellissimi.
Si intravedono, sotto la strada, i terrazzamenti (o fasce come li chiamano i locali); su cui da sempre gli agricoltori cercano con fatica di far nascere le gemme degli uliveti e delle vigne.
Questi vi regaleranno un verde paesaggio e vi racconteranno la storia dei contadini che abitano la zona.
Mossi i primi passi mi sono sentito subito a mio agio; il paese è piccolo e molto intimo, davvero curato. Tutti i vicoli che ho annusato profumavano di una vita diversa; animati e resi unici delle cure dei pochi abitanti delle case nascoste tra le mura.
Qua e là rari e piccoli negozi offrono al pubblico deliziosi prodotti artigianali, ma attenzione! I locali sono piccoli e mantengono l`architettura tradizionale del posto.
Non ci sarà spazio per scorrazzare ed annusare al loro interno. Lasciate entrare gli umani e, fidatevi, sollazzatevi nell`odorare i mille tipi di fiori che adornano le aiuole esterne.
La rassegna teatrale di Borgio Verezzi
Dovete sapere che, durante la stagione estiva, il paese si anima grazie alla rassegna teatrale che vede le sue origini nel lontano 1967.
I miei umani ignorano la mia capacità nel leggere fluentemente la loro lingua, (e sarà bene non dirglielo); ma ho approfittato dell`occasione per sbirciare, sui cartelli informativi disposti tra i vicoli in pietra, mille curiosità su questo festival così rinomato.
Vi consiglio davvero di passeggiare con calma. Guardatevi intorno con curiosità ed accarezzando con lo sguardo ogni pietra, lasciandovi stupire da ogni piccolo vicolo ed anfratto. Non è raro infatti voltare l`angolo e lasciarsi travolgere dai suoni del mare poco distante, o trovarsi davanti a scorci inaspettati.
Tendete l`orecchio alla discreta musica che sgorga dalla finestra aperta del pianista al quarto piano, e lasciatevi incantare dalla piazza del paese sottostante. Anche io, che purtroppo non sono nato alto, ho chiesto agli umani di mostrarmi il mare al di là del muretto in pietra. Una vista così è davvero qualcosa di raro.
La storica piazzetta di Borgio Verezzi
Finito di esplorare il paese ho permesso ai miei intrepidi compagni di viaggio di sollazzarsi in piazzetta, in compagnia del tepore pomeridiano.
Mi sono seduto sulle pietre scaldate dal sole, e, mentre loro chiacchieravano, mi sono lasciato sedurre dalla pace di quel momento, scivolando a terra in un placido riposo; reso idilliaco dalla sicurezza del branco che vegliava su di me, e dalle leggere carezze dei rari passanti.
Davanti a noi la storica chiesa romanica, quasi mimetizzata tra gli altri edifici, invitava i pochi turisti ancora presenti a bearsi della sua semplicità`.
Il ritorno a casa
Dopo qualche ora passata a goderci il tempo insieme decidemmo di di rientrare a casa. Ci lasciammo alle spalle i profumi che le cucine nascoste tra le finestre socchiuse lasciavano filtrare nell`aria, sinonimo che l`ora di cena si stava avvicinando. Andandocene ci lasciammo incantare dai colori che cambiavano intorno a noi con il finire del giorno.
Tornai a casa con nuovi ricordi e nuovi motivi per essere felice di questa nuova vita, di queste nuove scoperte.
Guardavo le mie zampe scorrere sui ciottoli e pensavo che, per quanto sia complicata la loro vita, gli umani sanno abitare i loro territori in modo davvero interessante.
Come sempre vi saluto e vi lascio qui sotto alcune informazioni utili.
Se voleste passare in estate a lasciarvi incantare dagli spettacoli teatrali e vi consiglio di visitare anche le Grotte di Borgio Verezzi. Sono un gioiello naturale di cui, purtroppo, noi Labrasotti non possiamo beneficiare.
A presto, con un nuovo articolo sul Blog.
A risentirci
Il Labrasotto