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La nostra storia

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CHI SIAMO

Gli impavidi viaggiatori

L'umana

Biografa del Labrasotto

“Ama da sempre i cani e le loro abitudini, ha aspettato per molti anni l`arrivo del Labrasotto e da allora ne è diventata biografa e custode ufficiale, con grande confusione del Labrasotto.”

Il labrasotto

Esploratore Capo

“Ama mangiare, estorcere cibo a tutti, e farsi coccolare, passa il suo tempo a sonnecchiare pigramente, a meno che non ci sia una nuova montagna da esplorare.

L'umano

Consigliere del Labrasotto

“Vero amore del Labrasotto, vivono in simbiosi da quando si sono incontrati. Passano il tempo confabulando alle spalle della biografa, che annota meticolosa ogni loro parola.”

Se siete approdati in questa pagina è sicuramente per avere qualche informazione in più su di me e sulla grande stirpe del Labrasotto.

Dovete sapere che i Labrasotti fanno parte della grande famiglia dei canidi.

Siamo conosciuti per avere come progenitori ancestrali un’ovvia componente Bassotta ed una di Labrador. Da quest’ultima abbiamo sicuramente ereditato il grande, grandissimo, insaziabile appetito. Siamo cani di taglia piccola, raggiungiamo tipicamente i 15kg di peso, presentiamo un pelo folto e nero ed una coda arricciolata.

Personalmente non ho mai incontrato altri Labrasotti fino ad oggi, quindi non posso generalizzare troppo sulle nostre abitudini. Posso parlarvi però delle mie e posso raccontarvi come sono arrivato a decidere di viaggiare così tanto.

Dovete sapere che quando sono nato mi sono ritrovato disperso nelle campagne Venete; con me avevo mio padre, autentico esemplare di Labrasotto, mia madre e qualche fratellino. Ben presto capii, crescendo, che la nostra non era proprio una situazione fortunata e mi trovai a dover imparare a difendere il mio branco per garantirci la sopravvivenza.

Ad un certo punto della mia vita però qualcosa cambiò; per qualche strano motivo arrivano degli umani che ci portarono in uno strano luogo.

C’erano tanti cani, di tante specie diverse e provenienti da tutto il mondo. Non era spiacevole, ma non capivo perché ci trovassimo lì, e cosa ne sarebbe stato di noi.

Noi Labrasotti siamo abbastanza curiosi, ma anche giustamente attenti alla nostra sopravvivenza (già siamo rimasti in pochi, dobbiamo preservare la nostra specie!), quindi ci volle un po’ di tempo prima che fossi pronto a lasciare il canile.

Poi, finalmente, un giorno d’estate, il mio nuovo branco venne a trovarmi per la prima volta. Il mio nuovo padre mi piacque da subito, si vedeva che era uno dei buoni e lo scelsi senza indugio. Con lui c’era una strana umana che ci accarezzava tutti i miei compagni forsennatamente. Alla fine ho imparato ad amare anche lei, in fondo mi presta le sue mani per digitare le mie gesta su queste vostre stupide tastiere minuscole e si preoccupa sempre per me.

Certo, è un poco invadente.

Dopo alcuni incontri dissi a tutti che erano perfetti per ospitare un Labrasotto, e andai a casa con loro.

Gli spiegai fin da subito quali fossero le miei abitudini: si dorme tutti insieme, ogni tanto si gioca insieme e poi si dorme ancora.

Gli illustrai le mie abitudini alimentari e l’importanza di godersi ogni momento insieme.

I primi giorni mi regalarono Michetto, da allora è il mio compagno di avventure, non parla molto, e se gli mordo la testa squittisce, ma è davvero divertente giocare con lui.

Piano piano anche loro mi insegnarono qualcosa; iniziammo a viaggiare insieme con quella strana scatola con le ruote che ci fa stare tutti magnificamente vicini, e mi portarono a vedere cose che mai avevo immaginato esistessero.

Scoprimmo insieme che viaggiare ci piace tanto, ed oggi sono qui per condividere anche con voi i momenti che abbiamo passato, e che passeremo, insieme.

Per ora penso di avervi detto abbastanza su di me, e sulla mia storia, vi lascio proseguire con la lettura del blog, a presto.