Bentrovati amici del Labrasotto, torniamo con un nuovo articolo per portarvi in una terra magica, ricca di natura e profumi unici: andremo in Val Malena, a Pieve tesino, per scoprire insieme l’itinerario per il Lago degli Asini, un piccolo specchio d’acqua nascosto tra le montagne che sicuramente saprà stupirvi ed incantarvi con i suoi colori luminosi.
La partenza.
Con i miei umani abbiamo alloggiato al Taxus Hostel, nostro rifugio per i giorni passati in terre Trentine e punto di partenza per la nostra escursione.
Dopo aver atteso pazientemente che il mio vice e la biografa approfittassero dell’abbondante colazione, e dopo aver preteso le mie coccole mattutine, siamo saliti in auto per qualche minuto di viaggio, giusto il tempo necessario ad arrivare davanti al Camping Valmalene e parcheggiare, pronti per partire all’avventura.
Il percorso: dal camping Valmalene al Lago degli Asini.
Il percorso per il Lago degli Asini richiederà all’incirca 6 ore, in cui percorrerete con le vostre abili zampette all’incirca 10km: preparatevi perché arriverete a 6621 metri di altitudine e, soprattutto, camminerete in salita per tutta la prima parte del percorso. Il ritorno sarà ovviamente tutto in discesa, ma non sottovalutate la fatica che vi richiederà.
La strada che vi troverete a percorrere sarà in buona parte ampia e percorribile anche in auto, non troverete traffico, ma prestate comunque attenzione al vostro peloso.
Prima tappa: Malga Tolva
I primi 3,5 Km scorreranno immersi tra la vegetazione, gli alberi alti vi regaleranno ombra e riparo dal sole, e le loro fronde vi culleranno con suoni soavi se accarezzate dal vento.
Ai piedi del sentiero troverete un piccolo ruscello che vi accompagnerà per gran parte della giornata con il suo scrosciare, e sarete accompagnati dalle lamentele costanti dei vostri compagni di viaggio meno allenati, risentiti per l’eccessiva e continua salita.
Proprio quando i vostri compagni umani inizieranno a borbottare circa la lunghezza del percorso inizierete a vedere il sentiero aprirsi su un piccolo altipiano, si tratta dei prati che ospitano la Malga Tolva, il primo punto in cui fare un pausa prima di continuare a camminare verso la vetta.
Sosta al ruscello
Quando siamo passati noi non abbiamo trovato nessuno nelle vicinanze, ci siamo quindi fermati a fare uno spuntino seduti in riva alle piccole cascatelle formate dal ruscello che attraversa la vallata. Io ne ho approfittato per fare qualche corsa e per assaporare l’acqua fresca, così ricca di storie e racconti, mentre gli umani hanno sgranocchiato qualche mandorla e qualche pezzetto di cioccolato, che si ostinano a non condividere, in barba alle tradizioni ancestrali di ogni branco che si rispetti.
L’arrivo al Lago degli Asini
Dopo esserci riposati e aver giocato insieme siamo ripartiti alla volta del Lago, abbiamo proseguito seguendo il sentiero principale per circa 1,2 Km, e in circa mezz’ora siamo arrivati su un secondo altopiano.
Qui siamo rimasti incantati dal paesaggio davanti ai nostri occhi; le montagne ci avvolgevano e ci spronavano ad andare avanti, per scoprire tutti i segreti nascosti tra le loro cime, e i colori autunnali incorniciavano il tutto come in una cartolina.
<<Cosa?>> *bisbiglia con la biografa* <<Ah…dici che non ci credono?>>
Va bene lo ammetto!! Questo l’ho sentito dire agli umani, io non vedo i colori e non ho idea di cosa sia una cartolina, però posso assicurarvi che anche ai miei occhi di Labrasotto la bellezza di questi paesaggi è apparsa incredibile.
Andando avanti, ben segnalato da un cartello, troverete il sentiero per il Lago. Sarà necessario deviare dal sentiero principale per percorrere tutto il versante della montagna alla vostra destra. Il percorso sarà molto più ripido ed impervio di quello appena concluso, e nella stagione fredda presenterà aree ghiacciate a cui fare particolare attenzione.
Le mie zampe da Labrasotto non hanno incontrato alcuna difficoltà ed in poco tempo siamo arrivati sulla cima, a goderci la vista incredibile offerto da questo lago nascosto tra le vette; un piccolo tesoro della natura dove fermarsi a riposare pranzando insieme.
Nonostante il freddo e la neve rimasta, io e gli umani cu siamo fermati in questo luogo magico a lungo, per fare qualche foto ai colori unici offerti dalla natura e per scambiarci promesse sui viaggi che ancora ci attendono.
Il ritorno all’Hostel
Il ritorno non è stato dei più facili per la lunga discesa che ci attendeva, ma il pensiero di una buona cena in un tipico ristorante trentino ha messo le ali ai miei umani, che in poche ore hanno percorso la strada a ritroso per arrivare alla macchina. A me ancora non permettono di provare tutte le prelibatezze dei luoghi che visitiamo, ma il mio braccio destro riesce sempre a passarmi qualche assaggio sottobanco, sfuggendo al controllo implacabile della biografa.
A presto amici del Labrasotto, non dimenticate di restare aggiornati sulle mie avventure leggendo il blog, e coccolate i vostri pelosi!!